STARI MOST

 

"Non esiste una sola cultura mediterranea: ce ne sono molte in seno a un solo Mediterraneo"
Predrag Matvejevic

A Mostar, nella Bosnia Erzegovina, durante la guerra feroce che bruciava i Balcani, il 9 novembre del '93 una granata croata abbattè lo Stari Most, il Ponte Vecchio sulla Neretva che da quattrocento anni univa Oriente e Occidente. Era il simbolo del dialogo tra cattolici, musulmani e ortodossi. Scrive lo scrittore Paolo Rumiz: "Il ponte di Mostar era il luogo della nostalgia, il segno dell'appartenenza e dell'alleanza tra mondi che si volevano a tutti i costi separare".
Dopo che l'ultima pietra cadde nel fiume ci fu un gran silenzio. Anche i cecchini per una volta fecero tacere le armi. Tutti intorno capirono che qualcosa di terribile era accaduto: non era stato abbattuto solo un ponte, era stata aperta una ferita nel cuore dell'Europa.
In questo Cd ho cercato un linguaggio musicale e lirico "che unisse tanti popoli diversi che si affacciano sullo stesso mare", per citare Predrag Matvejevic lo scrittore croato che con le sue parole ha ispirato molte parti del lavoro. Ci sono il bouzouki greco, l'oud arabo, la darbouka, insieme a strumenti della tradizione occidentale. C'è il siciliano, l'ebraico, il serbo-croato, l'arabo, il francese, il lingala portato in Europa dai tanti immigrati dell'Africa profonda e c'è il greco antico che avevamo usato con Renato Giordano nella colonna sonora delle "Vespe" di Aristofane. Ma soprattutto c'è la voglia di ricostruire il ponte del dialogo e della comprensione tra Occidente e Oriente. Tra culture e tradizioni differenti che devono tornare a incontrasi sullo Stari Most. E magari provare a suonare insieme...
Stefano Saletti

1 - Pleiades
2 - Tagama  
3 - Paian 
4 - Chayalim (Soldati) 
5 - Vasa Miskin
6 - Thalatta 
7 - Na potò makambo ebele
8 - Atelà
9 - Aion
10 - Amuri
11- Stari Most

Prodotto e arrangiato da: Stefano Saletti e Mario Rivera

Registrato al Four Winds Studio, all'Orecchio di Van Gogh Studio e al Pijiama Studio
Missato da: Mario Rivera e Stefano Saletti al Bazgaz Production Studio - Roma
Masterizzato da: Fabrizio De Carolis al Reference Studio

Cover e foto: Roberto Saletti

Ufficio stampa: Contaminazioni sonore, Fabiana Manuelli & Patrizia Morici e-mail: press@contaminazionisonore.com

A Eugenio e Fabiana, insostituibile gruppo d'ascolto... e di vita

Grazie a: Renato Giordano, Maurizio Panici e Argot Studio, Predrag Matvejevic, Sebastiano Calabrò, Novalia, Ahmed El Maghraby, Meha Fehimovic, Paolo Rumiz, la Casa della Poesia per avermi fatto conoscere l'opera di Izet Sarajlic, Tonyo Flumine, Pierguido Cavallina, Silvia e Italo Moretti, Kiko Fusco e tutti gli amici che in questi anni hanno sostenuto questo progetto, in particolare Elvira e Giovanni Lo Cascio, Ramya, Mario Rivera per la pazienza e la cura che ha messo in questo lavoro. A Ettore e Titty per essere da sempre... i migliori che avrei potuto desiderare. A Roberto per le immagini e l'infinita creatività.

1 - Pleiades (4:35)
(S.Saletti - R.Giordano)

Stefano Saletti: piano, electric and classic guitar, programming
Elvira Impagnatiello: voice
Ramya: voice
Giovanni Lo Cascio: darbouka
Mario Rivera: programming
Dario Carbutti: bass
h.e.r.: violin
Giuseppe Tortora: cello

Pleiades
Deduke men a selassa kai pleiades mesai de
nuktes parà d'erket ora ego de mona kateudo

Pleiadi
Tramontata è la luna e con lei le pleiadi.
A mezzo è la notte, il tempo scorre ed io dormo sola.

Liberamente ispirato a una poesia di Saffo


2 - Tagama (4:23)
(S.Saletti - U.Sangiovanni - R.Filippone)

Stefano Saletti: bouzouki, electric guitar, teponatzli, programming
Ramya: voice
Giovanni Lo Cascio: udu
Mario Rivera: bass, programming
Umberto Sangiovanni: programming
Carlo Cossu: violin

Tagama
Y tagama na figne y na rega muyere
y tanza na rieye ci da rega tanza

Cammino
Il cammino è nel vento che accompagna i respiri notturni
Il cammino è dentro di te


3 - Paian (3:30)
(S.Saletti - R.Giordano)

Stefano Saletti: oud, percussions, programming
Elvira Impagnatiello: voice
Ramya: voice
Giovanni Lo Cascio: davoul, darbouka
Mario Rivera: programming
h.e.r.: violin

Paian
Ie ie paian tu talassiou
ie ie paian pedate parà
Kai tin alos caridon adelfoi nun ekeino o palai pot ontes
Emeis alkimoi allà kak ton prin pot en prin tauta nun
Ie ie paian tu talassiou ie ie paian ped a te parà

Peana
Il peana del mare il peana della buona fortuna
Fuoco, mirto e incenso per i miei amici libagioni, preghiere e voti felici
Metti fine ai nostri vagabondaggi innalziamo preghiere e versiamo miele nel mare
Peana del mare Peana della buona fortuna

Da un tema tradizionale ebraico yemenita del XVII secolo - Il testo è liberamente ispirato alle Vespe di Aristofane


4 - Chayalim (Soldati) (5:13)
(S.Saletti - G.Zagni)

Stefano Saletti: piano rodhes, bouzouki, oud, darbouka, programming
Gabriel Zagni: voice
Giovanni Lo Cascio: skin udu
Mario Rivera: bass, programming
Gabriele Coen: clarinet
Carlo Cossu: violin

Chayalim
Hayu zmanim shel chalav ve shel dvash
ve reach oranim
hayu mesibot she culanu zachaknu
vehachsav culanu chaialym
culam yodim lifkot bezman masau matan
culam rozim rak levakesh
haykar she yim en shinuim alo davar

Ym lo notnim lo yecholim rak lecabel
ym metaielim be enayim domot cvar
iefshar lehenot mehanof
ym ze ha sipur she culanu siparnu
efshar cvar lenachesh et a sof
culam cholmim olam bli milchama
culam rozim cvar levalot
lirkod veleraghesh bayr ha dam ha hesh
ve shel nechoshet ve shel or

Chaialym yehudim
chaialym aravim
hananym ba shamaym
hananym ba shamaym

Soldati
Ci sono stati tempi di latte e miele
e odore di pini
ci sono state feste in cui noi tutti ridevamo
e adesso siamo tutti soldati
tutti sanno piangere nel momento della trattativa
e sanno solo domandare
l'importante è che senza cambiamenti non c'è molto da fare
se non diamo non possiamo solo ricevere

Se passeggiamo con gli occhi bagnati
ormai non possiamo goderci il paesaggio
se questa è la storia che abbiamo tutti raccontato
si può già indovinarne l'epilogo
tutti sognano un mondo senza guerra
vorrebbero ormai divertirsi
ballare e commuoversi in questa città di sangue e fuoco
di rame e luce

soldati ebrei
soldati arabi
nuvole nel cielo
nuvole nel cielo


5 - Vasa Miskin (3:41)
(S.Saletti)

Stefano Saletti: classic guitar, e-bow guitar, piano rodhes
Elvira Impagnatiello: voice, piano
Gabriele Coen: flute
Giuseppe Tortora: cello
Carlo Cossu: violin

Vasa Miskin
j'ai perdu les jeux de mes enfants
Markale
j'ai entendu la plainte de mes enfants

Vasa Miskin
Ho perduto gli occhi dei miei bambini
Markale
Ho sentito il lamento dei miei bambini

A Sarajevo, in Vasa Miskin il 27 maggio 1992 e al mercato (markale) il 5 febbraio 1994 si consumarono due stragi atroci. Tra le vittime, molti bambini


6 - Thalatta (4:22)
(S.Saletti - R. Giordano)

Stefano Saletti: bouzouki, voice, percussions, programming
Elvira Impagnatiello: voice, flute
Alessandro Mancuso: voice
Mario Rivera: bass, programming
h.e.r.: violin

Thalatta
Ay o megalonuma teknà
tou talassiou
pedatè parà famaton
kai tin alos
kalidon adelfoi aptugetu
karidon adelfoi
kai tin alos aptugetu
o palai pot ontes emeis
alkimoi den maxais
kai kat autò
tuto monon andres
alkotatoi
caridon adelfoi
tu thalatta

Mare
Su vecchi figli del mare
fratelli dei gamberi
balzate sulla sabbia
sulla riva del mare inquieto
Voi una volta valenti alle danze
e grandi in battaglia
veleggiavate sul mare
Girate, ballando ancora una volta,
fratelli dei gamberi
strisciate indietro
per scomparire nel mare

Liberamente ispirato alle Vespe di Aristofane


7 - Na potò makambo ebele (5:11)
(S.Saletti - R.Filippone)

Stefano Saletti: bouzouki, oud, electric guitar, strings and programming
Ramya: voice
Giovanni Lo Cascio: darbouka
Mario Rivera: programming
Carlo Cossu: violin
Giuseppe Tortora: cello

Na potò makambo ebele
Jour wuana may makassì
natika ka mboka nangay
naya eba sanganurya
na potò makambo ebele

E cu cumanna mancia
nni lassa sulu i scarti
c'è cu si tappa a vucca
e cu fa vucciria

E u mari n'zoccu fa?
S'accoffola e talia
E u suli n'zoccu fa?
N'abbrucia e nni talia
Na potò makambo ebele

L'Europa è dura da vivere
Un giorno di sole
ho lasciato la mia terra e la mia gente
pensavo potesse essere facile
Ma l'Europa è molto dura da vivere

E chi comanda mangia
lasciando solo gli scarti
c'è chi si tappa la bocca
e chi fa baccano

e il mare cosa fa?
Si culla in se stesso e guarda
e il sole cosa fa?
Ci brucia e ci guarda

Na potò makambo ebele è una forma contratta di lingala, la lingua parlata nel Congo, che significa Quant'è difficile vivere in Europa per noi


8 - Atelà (1:58)
(S.Saletti - R.Giordano)

Stefano Saletti: oud, programming
Elvira Impagnatiello: voice
Ramya: voice
Carlo Cossu: violin

Atelà
atela atela mu kale tukè
atela atela sicur u se sè
e lu stè skartienpo ne kataklu
o ma donne exeun e mu kale tu ke

Poiché
Poiché poiché è una brama d'amore
poiché poiché dentro il cuore cresce
poi versa sugli occhi
una densa nebbia
che dal petto rapisce i molli sensi
regalando il ristoro del dolce sonno

Da un frammento di Archiloco


9 - Aion (4:45)
(S.Saletti - R.Giordano)

Stefano Saletti: voice, e-bow and electric guitar, bouzouki, wehuelt, programming
Ramya: voice
Kiko Fusco: voice
Giovanni Lo Cascio: davoul, percussions
Mario Rivera: bass, programming
Eugenio "Gagà" S.: amp endorser and noises

Aion
Aion ouk est etumos
kale ansemi
oud ebas en neusin euselmois
logos outos
Aion
oud ikeo pergama troias
atela atela kale ansemi
aion
ok es eutos logos autos
Atela tela tela
kale ansemi
ok es eutos logos outos

Tempo
Tempo
no questa storia non è favola
così era un tempo lontano
pieni di forza giovanile
Tempo
in battaglia
imbevuti di rabbia antica
le frecce nascondevano il cielo
Con la lancia e lo scudo
eravamo terribili
ora i capelli fioriscono
più bianchi dei cigni
per colpa del tempo

Liberamente ispirato alle Vespe di Aristofane


10 - Amuri (5:57)
(S.Saletti - R.Filippone - M.Rivera)
Stefano Saletti: oud, electric guitar, teponatzli, programming
Ramya: voice
Giovanni Lo Cascio: darbouka, shakers, sonagli
Mario Rivera: bass, programming
Carlo Cossu: violin

Amuri
Quannu l'onna u so risettu avi
u me cori si rifletti dda
fumu e ligna un s'amanu ma
Cercu amuri dammi amuri
Focu granni ci abbrucia e nni quaria
lama fridda ca trasi inta nni mia
Cercu amuri dammi amuri

Amore
Quando l'onda si calma
il mio cuore vi si riflette
fumo e legno non si amano ma io
Cerco amore dammi amore
Grande fuoco che bruci e ci scaldi
fredda lama che entra in me
Cerco amore dammi amore... amore


11- Stari Most (4:17)
(S.Saletti - C.Cossu)

Stefano Saletti: bouzouki, programming
Carlo Cossu: violin
Giuseppe Tortora: cello

Vec trideseti sat
kako smo sa svih strana
zasuti granatama
Jedna upravo ovog èasa
prolijece
iznad moje pjesme
Ova je s Mrkovica
gdje sam prije rata
s onom koju volim
brao margarete

E' già da trenta ore
che le granate
piovono su di noi da ogni parte
Una di queste
ha appena sorvolato la mia poesia
E' stata tirata dal Mrkovoci
dove prima della guerra raccoglievo
margherite
con la donna che amo

(Granata s Mrkovica, poesia di Izet Sarajlic)

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