RECENSIONI CANTI E BRIGANTI

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RUMORE
Vittore Baroni

Non è solo la presenza di ospiti d'eccezione come il violinista Alexander Balanescu o il gruppo egiziano Kahwa a fare di Canti & Briganti (Ludos/CNI) dei Novalia una delle migliori opere di gusto world music apparse in Italia negli ultimi anni. Col tempo si è fatta più decisa e smaliziata la scrittura di questa veterana formazione sia nei testi cantati in dialetti dell'alto lazio e dedicati a storie di vecchi e nuovi "briganti", poeti omosessuali, contadini sfruttati e ribelli sognatori sia negli arrangiamenti di ampio respiro di Stefano Saletti che, impreziositi dai numerosi strumenti etnici, spaziano da struggenti melodie mediterranee senza tempo ai ritmi quasi jungle che si muovono sotto La Banda Viola. Menzione particolare per la misurata sensibilità delle interpretazioni vocali di Raffaello Simeoni, che pare aver lasciato definitivamente alle spalle ogni tentazione a facili gigionismi.



FOLK ROOTS

"If there's a late '90s equivalent of folk rock - the bringing of traditions into a contemporary context - this is one major way of tackling it. Retreading the early '70s version is like playing trad. jazz: a perfectly reasonable occupation for old person and young fogeys but hardly of more than passing curriosity. England needs people doing this. While we wait for it, here's one to love".



REPUBBLICA-MUSICA
Francesco Mirenzi

Rispetto al precedente Griot, del quale viene riproposta "Ebla", che brilla per il sapore antico della melodia, la ricerca etnica dei Novalia si arricchisce di nuovi ingredienti. Ritmi vicini alla jungle londinese, chitarre elettriche ("Zighela"), reggae e reverberi dub ("Entu"), campionamenti, sequencer, loop che contaminano ancor di più i suoni della tradizione. Spicca la voce dai forti colori popolareschi di Raffaello Simeoni - che si simenta anche con ocarina, ciaramella, organetto e altri strumenti - il quale canta nei dialetti dell'Alto Lazio: reatino, sabino, cicolano. Storie di briganti come Berardino Viola, che imperversò a metà ottocento nella zona di Rieti ("La banda Viola"); le lotte dei contadini contro il padrone in "Zighela"; i pellegrinaggi ("Stella splendens"). Ospiti, davvero speciali, Alexander Balanescu (Kairouan) e il gruppo egiziano Kahwa ("Do lu munnu se regira").



L'UNITA'
Felice Liperi

"… Canti e briganti è uno dei lavori più interessanti della nuova musica popolare italiana. Non solo perché ci sono degli elementi particolarmente innovativi rispetto a lavori di gruppi e interpreti limitrofi come Almamegretta, Ricci, Sparagna ed Elena Ledda, ma perché risponde ad una forte urgenza del mondo del folk italiano, quella di trovare un repertorio riconoscibile e cantabile, come accadeva con le composizioni di Area, Canzoniere del Lazio, Zezi, Nccp, ma anche della Marini e Pietrangeli. E in questo Canti e briganti ci sono brani che si possono cantare e riconoscere con grande immediatezza, come "Ebla" e altri come "L'albero e la memoria" dove i Novalia riescono a mettere insieme gli Area e David Sylvian con il saltarello laziale.



ROCKSTAR
Gianni Nicola Caracoglia

Italia, terra di santi, navigatori e... briganti. E i monti del centro della Penisola hanno nascosto per secoli personaggi sospesi tra l'icona dell'eroe negativo portatore di terrore e quella del paladino romantico, figlio di un'epoca ormai lontana, avverso ai sorprusi di una casta superiore. Il nuovo lavoro dei Novalia si inerpica tra le alture del Reatino, del Sabino, del Cicolano per raccontare la rabbia, la paura dei briganti "dall'animo nobile" di ogni era e landa come pretesto per manifestare la voglia di libertà, l'esigenza di fuggire da ogni condizione di costrizione, propria di ciascun uomo. E lo fa continuando la ricerca avviata con Griot riprendendo le antiche melodie e le storie della terra di origine del gruppo - l'alto Lazio appunto - senza però dimenticare la sorte - comune per tanti versi - di tutto il Mediterraneo. Un percorso di culture ed emozioni musicali diverse che, talvolta, però tradisce una mancanza di omogeneità di suono (il reggae-dub di "Entu" è un po' fuori luogo). Fra gli ospiti compaiono Alexander Balanescu della Michael Nyman Band, violino in "Kairouan" e il gruppo egiziano Kahwa che trascina le atmosfere popolari dei Novalia nei pressi della Piramidi.



ROCKERILLA
Elio Bussolino

…un disco raffinato e colto - fra gli ospiti spicca il nome di Alexander Balanescu - ma che non si lascia imprigionare in eccessivi scrupoli formali nel suo febbrile disegno di restituire effettiva pregnanza contemporanea e popolare a quella che si è abituati a chiamare musica folk… Una carriera che se si era già annunciata quanto mai promettente allorché essi consegnarono alle stampe le poche tracce di "Griot", ora offre ulteriori e solidi motivi per essere seguita con grande attenzione".



MUSIC NET
Alessandra dell'Omo

Musica per sperimentare, il passato intrecciato al presente, questo è quanto emerge dall'album "Canti e Briganti" dei Novalia. Strumenti della tradizione popolare italiana mischiati a quelli tipici del mediterraneo fusi a campionatori, loop e via dicendo per dare vita a piccoli capolavori come "Stella Splendens", da un canto del XIV sec., "Zighela" ovvero "Cicala" da un canto di lavoro dei contadini emiliani. Testi carichi di metafore per risvegliare la pigra memoria di chi è abituato a facili motivetti, il dialetto per ricordarsi delle antiche radici e per dare vita ai sentimenti alle passioni come "Sposa", che racconta la storia di un poeta di Sarajevo costretto a scappare dalla guerra e dagli altri per non confessare la propria omosessualità. Tra gli ospiti di quest'album troviamo Alexander Balanescu, violino della Michael Nyman band ed il gruppo egiziano "Kahwa".