RECENSIONI "GRIOT"

 

ROCKSTAR
Fabrizio Massignani

I Novalia si calano completamente nel recupero delle sonorità della loro zona: la provincia reatina a ridosso dell'Appennino. Folklore dell'alto Lazio cantato in dialetto sabino e amatriciano, ma anche l'amore per l'etnica in un suono che abbraccia la musica africana (i griot sono i cantastorie senegalesi) con l'utilizzo di darbouka e udu. Quattro brani dal forte sapore mediterraneo, romantici e drammatici allo stesso tempo. Canti di amore e morte colmi di passione per non smettere di sentire il calore della vita sotto le cime di questi aspri monti.



REPUBBLICA-MUSICA
Nino Marchesano

L'ipnotico ritmo del dub e l'originale dialetto dell'Alto Lazio (reatino, cicolano, sabino) si fondono nel nuovo lavoro dei Novalia, originari di Rieti e cresciuti con l'idea di salvaguardare la tradizione popolare, senza però dimenticare di associarla alle nuove sonorità elettroniche. Il disco contiene soltanto quattro brani: quanto basta però per restituire sensa a una cultura a lungo dimenticata e per farsi un'idea della sorprendente energia comunicativa racchiusa nei temi della narrativa popolare. Dall'affascinante ed intensa melodia del brano d'apertura, "Ebla", alle contaminazioni etno-dub di "Spara lontanu", il disco è un omaggio non solo ai griot africani ma anche a quanti nel mondo continuano a raccontare storie di povertà e di rabbia sociale.



ROCKERILLA
Elio Bussolino

Un approccio affatto libero e cosmopolita alla tradizione mostrano di avere i reatini Novalia. A dispetto della brevità del suo programma, "Griot" abbraccia infatti melodie folk e ritmi reggae, arie mediorientali e africane e figure rock in una equilibrata miscela di suoni elettrici e acustici di ottima fattura, fornendo un'ulteriore e tangibile prova dell'effettiva artificiosità degli steccati eretti fra musica di schietta matrice popolare e musica contemporanea. Gode già di un'accellente reputazione internazionale questo quartetto dell'Alto Lazio e questo disco dimostra senza alcuna possibilità di dubbio che gli encomi guadagnati presso la stampa estera non sono affatto esagerati.



SUONO

"…un bellissimo Ep di soli quattro brani, ma di valore assoluto. Musica ricca di cultura, di passato, di deliziose sonorità, velate da un persistente umore malinconico. Sulla strada del formidabile recupero etnico che si sta operando in questi anni in Italia, i Novalia percorrono le trame del folklore dell'Alto Lazio, utilizzando i dialetti della loro zona per raccontare di intense storie d'amore e della passione per la vita. Senti quasi il sapore del vento che passa per queste valli, terre difficili, da sempre regno di pastori e di popoli ostici. Senti il sapore di una tradizione tramandata per generazioni, racconti di amori disperati, di dimostrazioni d'amicizia dall'alto valore umano. Ma in Griot entra in gioco anche l'amore della band per l'etnica mondiale, per la world music, con un suono che va ad abbracciare la musica africana (i griot del titolo sono i cantastorie senegalesi), utilizzando darbouka e udu".






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